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Chi è Gwynne Shotwell, la super-manager di SpaceX oscurata da Musk

Shotwell è una manager incredibile che non viene celebrata quotidianamente per una semplice ragione: Musk polarizza enormemente l’opinione pubblica. L'analisi di Alessandro Aresu.

L’ennesimo formidabile successo di SpaceX di ieri e l’ennesimo formidabile ritardo dei treni italiani di oggi mi danno l’occasione di dedicare un thread a una delle più grandi manager del nostro secolo: Gwynne Shotwell.

Shotwell non è una ragazzina. È nata nel 1963 (come Jensen Huang!). Ha conseguito una laurea in ingegneria meccanica nel 1986 e un master in matematica applicata nel 1988 alla Northwestern University. Lavora per Chrysler, poi The Aerospace Corporation e Microcosm.

Microcosm è una piccola azienda aerospaziale californiana. Tra i suoi colleghi c’è l’ingegnere tedesco Hans Koenigsmann, che conosce Musk e diviene uno dei primissimi dipendenti di SpaceX. Per festeggiare la pazzia di Koenigsmann, Shotwell va a cena con lui. E conosce Musk.

Quell’incontro del 2002 è una scintilla essenziale per lo sviluppo di SpaceX e per il suo successo. Come tanti del settore, Shotwell si chiede se l’eccentrico imprenditore che si crede Iron Man le stia sparando grosse o se abbia un’idea praticabile per il futuro dello spazio. La risposta dell’esperta ingegnera è che Musk ha individuato correttamente i problemi dell’industria aerospaziale, la lentezza dei suoi sviluppi, il disincentivo sull’innovazione dei contratti governativi. E lo segue.

Shotwell diviene vicepresidente per lo sviluppo commerciale, e ben presto una figura chiave nell’azienda, soprattutto per la gestione operativa e i rapporti con i clienti, il governo e i regolatori. Diventa poi presidente e direttrice operativa. Con Musk, Shotwell guida SpaceX attraverso una crescita esponenziale, passando da un piccolo team a un’azienda con migliaia di dipendenti, innovando il settore spaziale come nessuno nella storia (non è un’iperbole, è un fatto).

La storia di SpaceX è la storia di prodotti, ma anche di contratti, audizioni, gestioni operative, che hanno reso pratico il sogno concreto di Musk di ridurre sempre più i costi dei lanci spaziali, trovando varie fonti di ricavi. Il lavoro di Shotwell, dai primi anni più complicati fino al successo odierno, è stato cruciale per la costruzione e la gestione di infrastrutture come i siti di lancio e le strutture di produzione avanzate di SpaceX. La sua esperienza in ingegneria e nella gestione di sistemi spaziali le ha permesso di integrare verticalmente i processi produttivi, riducendo costi e migliorando l’efficienza.

Shotwell ha negoziato duramente con NASA e ha ottenuto contratti chiave che hanno permesso a SpaceX, un nuovo attore, di dimostrare le sue capacità, nei sistemi di trasporto commerciale e nei sistemi di lancio. Con sensibilità politica: nel 2015, Shotwell testimonia al Congresso a favore di un sistema di lancio interamente americano, sottolineando l’importanza della riduzione della dipendenza dalla Russia, e, di recente, insiste sul rilievo della competizione con la Cina.

Shotwell ha gestito non solo i rapporti con le agenzie governative, ma anche con i clienti commerciali, rendendo e mantenendo SpaceX competitiva a livello globale. Shotwell ha supervisionato l’espansione di SpaceX in un mercato monopolizzato da attori tradizionali, che SpaceX ha, in sostanza, annichilito. Ha dimostrato che la riduzione dei costi non compromette la sicurezza e l’affidabilità dei lanci.

Shotwell ha gestito i gruppi che hanno portato alla riuscita dei lanci dei razzi più potenti al mondo, con innovazioni radicali. Nessuno come Shotwell ha saputo navigare tra le normative sulla sicurezza e l’ambiente, per ottenere risultati concreti.

Shotwell è una grande protagonista della rinascita manifatturiera degli USA. Parla spesso della manifattura nei suoi interventi, da ultimo in Texas per le attività a Bastrop.

È molto interessante la rivendicazione di Shotwell di non essere una persona creativa, quando spiega che è la capacità di gestire i processi complessi e di colmare i gap tra le persone a renderla una leader efficace. “Non ho nemmeno un osso creativo nel mio corpo”, ha detto una volta Shotwell, sottolineando come la gestione operativa e l’ingegneria possono essere strumenti ideali per rendere concrete le visioni più audaci.

Shotwell è una leader e manager incredibile che non viene celebrata quotidianamente e in modo unanime per una semplice ragione: Musk polarizza enormemente l’opinione pubblica. Per quanto mi riguarda, la celebro sempre, ogni volta che posso.

“A livello federale possiamo costruire un razzo e prepararlo per il lancio più velocemente di quanto possiamo ottenere dalla burocrazia l’approvazione per il lancio”, ha affermato Shotwell poche settimane fa.

Che piaccia o meno, il binomio Musk-Shotwell resta il cuore dell’enorme successo di SpaceX e i due condividono la “battaglia” contro la burocrazia federale che vedono come un freno ormai insopportabile per lo sviluppo dell’azienda.

“Non so cosa dire”, ha scritto ieri Shotwell, commossa davanti all’ultimo successo di SpaceX. Gwynne Shotwell ha dimostrato con la sua carriera e coi suoi risultati che sa sempre cosa fare. È una grande “leader del fare” del nostro tempo.

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