Andrea Agnelli, l’ex presidente della Juventus, è stato rinviato a giudizio. lo ha deciso la Procura di Roma che, in un ulteriore step dell’indagine “Prisma”, ha chiesto il rinvio a giudizio anche per una decina di persone, tra cui gli ex dirigenti bianconeri e gli uomini al vertice della Vecchia Signora, da Pavel Nedved a Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici.
LE PRESUNTE PLUSVALENZE NEL CORSO DELLA PANDEMIA DA COVID-19
Il procedimento si inserisce nell’ambito dell’indagine relativa alle plusvalenze e a manovra sospette sugli stipendi erogati ai calciatori durante la pandemia da Covid-19. Le accuse che pendono sul capo degli indagati sono diverse e vanno dall’aggiotaggio, all’ostacolo alla vigilanza e alle false fatturazioni. È ancora in fase di indagine, invece, il filone relativo al bilancio della Juventus al 30 giugno 2022.
IL FASCICOLO SULLE PLUSVALENZE NELLA JUVENTUS ARRIVA A ROMA
Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto procuratore Lorenzo Del Giudice. I magistrati capitolini si sono interessati al fascicolo dopo la decisione della Quinta sezione della Cassazione che, lo scorso 6 settembre, aveva dichiarato l’incompetenza territoriale della Procura di Torino, ordinando la trasmissione degli atti ai pm romani. A Roma, infatti, ha sede la società autorizzata dalla Consob all’esercizio della piattaforma Sdir, cui si era rivolta la Juventus. A occuparsi dell’inchiesta i pm Giorgio Orano e Lorenzo Del Giudice.
LE INDAGINI DELLA GIUSTIZIA ITALIANA: LE FIAMME GIALLE A CACCIA DELLA ‘CARTA RONALDO’
Il caso, che è costato le dimissioni, dopo 12 anni, ad Andrea Agnelli e al suo CdA, è esploso il 26 novembre 2021 quando la Guardia di Finanza ha perquisito le sedi della Juventus a Torino e a Milano. Successivamente le perquisizioni si sono spostate anche a Roma. Le fiamme gialle cercavano documenti relativi alla compravendita giocatori e alla formazione dei bilanci per gli anni 2019-21.
Come detto, i filoni di indagine sono due: i bilanci con le plusvalenze e le scritture private. In particolare, gli uomini delle fiamme gialle erano a caccia di una carta “che non sarebbe dovuta esistere” (come registrato nelle intercettazioni tra Cesare Gabasio, capo dell’ufficio legale Juve, e il ds Cherubini) in merito ad alcuni emolumenti che Cristiano Ronaldo dovrebbe ancora ricevere. È la “Carta Ronaldo” che il Corriere della Sera pubblica il 19 febbraio 2023, documento ritrovato a Torino “nello studio dell’avvocato Federico Restano il 23 marzo 2022”. Nel corso dell’indagine vengono sentite come persone informate sui fatti diversi calciatori, tra cui Paulo Dybala, Alex Sandro, Bernardeschi, Cuadrado, Chiellini e Bonucci.
LE INDAGINI DELLA PROCURA FEDERALE: ALLA JUVENTUS 10 PUNTI DI PENALIZZAZIONE
Sul caso ha indagato anche la Procura federale, in entrambi i filoni d’indagine. In prima battuta, le indagini sul “caso plusvalenze” portano al deferimento a titolo di responsabilità diretta di 11 club di calcio: secondo l’accusa Juve, Samp, Napoli, Genoa, Empoli, Parma, Pisa, Pescara, Novara, Chievo Verona e Pro Vercelli “hanno contabilizzato plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti in misura da incidere sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale”. Tuttavia, il primo grado si chiude con un nulla di fatto, i 59 dirigenti, i membri dei diversi consigli di amministrazione e le 11 società sono prosciolti perché, stando a quanto riportato nelle motivazioni dei giudici non esiste un metodo unico o oggettivo per stabilire il reale valore di un giocatore. La Juventus viene assolta anche in appello nel procedimento Federale ma la Figc decide di indagare anche nel filone “stipendi”.
La ripresa delle indagini porta a un risultato diverso dal precedente, la sentenza della Corte federale d’appello della Figc commina alla Juventus 10 punti di penalizzazione, nella stagione 22/23 ma proscioglie i sette dirigenti Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Alla Juve è stata anche comminata un’ammenda di 718mila euro e la rinuncia a presentare ricorsi.
L’INDAGINE DELLA UEFA E L’ESCLUSIONE DELLA JUVENTUS DALLE COPPE
Sulla Juventus si è abbattuta l’indagine della Uefa. Il CFCB (Club Financial Control Body) ha indagato su violazioni delle norme sulle licenze per club e sul fair play finanziario. La sentenza è stata molto pesante: l’Organo di Controllo Finanziario dell’Uefa ha escluso la Juventus dalle competizioni europee nella stagione 2023/24 per aver violato il quadro normativo dell’Uefa e l’accordo transattivo firmato nell’agosto 2022.
Al termine del campionato 22-23 la Juve si era qualificata alla Conference League 2023-2024 (nonostante i 10 punti di penalizzazione), ma la Uefa ha escluso i bianconeri. Al club, inoltre, è stata comminata una sanzione dieci milioni di euro di multa, con in ballo ulteriori dieci, “se i bilanci annuali del club per gli anni finanziari 2023, 2024 e 2025 non saranno conformi ai requisiti contabili”.