Da Airbus decolleranno presto licenziamenti.
Il colosso aerospaziale europeo ha dichiarato che prevede di eliminare 750 posti di lavoro nella sua divisione Airbus Defense and Space al centro della prossima revisione, ma intende riassegnare i lavoratori anziché ricorrere ai licenziamenti obbligatori man mano che l’azienda cresce, riporta Reuters.
Una riorganizzazione è stata in cantiere per gran parte di quest’anno, ricorda l’agenzia stampa aggiungendo che “la divisione deve affrontare tagli negli ordini francesi e spagnoli del trasportatore A400M, nuovi ambiziosi sviluppi come l’Eurodrone e ritardi e superamenti dei costi sul lanciatore spaziale Ariane 6, per il quale l’industria ha ricevuto una promessa di futuro supporto operativo” in occasione dello Space Summit dell’Esa tenutosi a Siviglia la scorsa settimana.
Già nel 2020 il produttore di aeromobili europeo aveva ricorso ai licenziamenti (tagliati 15.000 posizioni dalla sua forza lavoro di 135.000 dipendenti) a causa della crisi Covid che ha paralizzato l’aviazione civile. Nello specifico, più di 2.300 posti di lavoro di quel round di licenziamenti riguardavano Airbus Defense and Space alla fine del 2021.
Tutti i dettagli.
I LICENZIAMENTI RIGUARDANO AIRBUS DEFENSE AND SPACE
Airbus ha deciso di alleggerire e semplificare la sua divisione dedicata allo spazio e difesa.
I tagli riguarderanno circa il 2% del totale di 34.330 posizioni presso Airbus Defense and Space, che opera principalmente in Germania, Francia e Spagna. Sono in corso consultazioni con le parti sociali, ha affermato Airbus, per quanto riguarda le riassegnazioni di posti di lavoro.
Airbus ha annunciato la riorganizzazione mercoledì, in occasione dei risultati del terzo trimestre 2023, dopo che la divisione ha registrato una perdita a seguito di un addebito trimestrale di 300 milioni di euro per ritardi e superamenti dei costi stimati su programmi satellitari che non ha specificato, che secondo fonti del settore includevano la famiglia riprogrammabile OneSat.
I NUMERI DEL TERZO TRIMESTRE
Nel terzo trimestre le vendite sono aumentate del 12% al 30 settembre, raggiungendo i 14,9 miliardi di euro. L’utile netto è aumentato del 21% nel terzo trimestre del 2023, raggiungendo gli 806 milioni di euro, grazie alle “maggiori consegne di aerei commerciali”.
Il gruppo ha consegnato 172 aerei tra luglio e settembre, il 22% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e mantiene l’obiettivo di consegnare ai clienti 720 aerei per l’intero anno, come da previsioni finanziarie. “Il nostro utile per i primi nove mesi riflette l’aumento delle consegne di aeromobili commerciali, il buon andamento del settore elicotteri e gli oneri legati alla rivalutazione di alcuni programmi di sviluppo di satelliti” ha spiegato il ceo di Airbus Guillaume Faury, riporta Radiocor.
Airbus prevede di aumentare la produzione di A320 da 40 aeromobili al mese durante la pandemia a 75 al mese entro il 2026. Con il ritorno della domanda di aerei a lungo raggio, l’azienda “ha deciso di aumentare il ritmo di produzione dell’A350” e prevede di produrre 10 di questi aerei a fusoliera larga al mese entro il 2026, rispetto alla precedente previsione di 9; attualmente ne produce 6 al mese.
IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
Allo stesso tempo, il ceo Faury ha affermato che la struttura semplificata nel settore della difesa e dello spazio sarà operativa all’inizio del prossimo anno.
“La sfida che Airbus e Guillaume Faury devono affrontare è la ristrutturazione e la riduzione dei costi quando si tratta di gestire una molteplicità di attività legate alla sovranità nazionale”, ha commentato l’analista di Agency Partners Sash Tusa, ripreso da Reuters.