Mentre saliva la tensione tra Washington e Pechino, Goldman Sachs ha utilizzato denaro del governo cinese per acquisire società statunitensi e britanniche.
È lo scoop del Financial Times, secondo il quale la banca d’affari americana ha utilizzato un fondo creato in collaborazione con il fondo sovrano cinese China Investment Corporation (CIC) per acquistare una serie di società statunitensi e britanniche, tra cui una con un’attività di sicurezza informatica che fornisce servizi al governo britannico.
Nello specifico, secondo il quotidiano britannico, Goldman Sachs ha concluso sette accordi utilizzando la liquidità di un “fondo di partnership” di private equity da 2,5 miliardi di dollari creato nel 2017 con il fondo Cic.
Tra le società al centro di questi accordi figurano una start-up che segue le catene di approvvigionamento globali, una società di consulenza che fornisce consulenza sul cloud computing, una società di test antidroga e un produttore di sistemi utilizzati per l’intelligenza artificiale, droni e batterie per veicoli elettrici.
Sebbene la banca abbia annunciato di aver investito nelle società, non ha affermato che le operazioni sarebbero state finanziate almeno in parte dal fondo cinese, puntualizza il Ft. Non solo, aggiunge il quotidiano, nonostante le relazioni sempre più tese tra Pechino e l’Occidente negli ultimi anni, Goldman ha intensificato l’attività del fondo di partenariato.
Tutti i dettagli.
L’ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO DI GOLDMAN SACHS CON IL FONDO CINESE
Dal report del Ft, emerge che Goldman Sachs ha completato sette operazioni utilizzando la liquidità proveniente da un “fondo di partnership” con il fondo sovrano cinese Cic.
Nonostante l’escalation delle tensioni tra Pechino e l’Occidente, la banca d’affari statunitense ha accelerato le attività del fondo, effettuando quattro investimenti nel 2021 e uno lo scorso anno.
“Gli accordi evidenziano come i fondi di private equity abbiano aiutato i fondi sovrani ad accumulare partecipazioni indirette in aziende in settori critici mentre i governi occidentali hanno aumentato il controllo sugli investimenti diretti esteri, in particolare quelli provenienti dalla Cina” commenta il Financial Times.
GLI INVESTIMENTI DEL FONDO GOLDMAN-CIC NELLE SOCIETÀ STATUNITENSI E BRITANNICHE
Le operazioni effettuate dal fondo Goldman-Cic includono investimenti anche nelle società statunitensi quali Cprime, che fornisce consulenza sul cloud computing; Parxel che produce test antidroga; Project44, una start-up che traccia le catene di fornitura globali; Aptos, un gruppo tecnologico di vendita al dettaglio; Visual Comfort & Co, un’azienda di illuminazione, e Boyd Corporation, un produttore californiano i cui prodotti includono sistemi di raffreddamento utilizzati per l’apprendimento automatico e nei droni, elenca il Ft.
La banca ha rivelato i suoi investimenti in queste società ma non ha rivelato che le operazioni sono state in parte finanziate dal fondo cinese Cic, mette in luce il quotidiano di Londra.
CHE COS’È IL CIC (CHINA INVESTMENT CORPORATION)
Come ricorda il Financial Times, la fondazione del China Investment Corporation (Cic) risale al 2007 per investire denaro statale cinese: alla fine del 2021 aveva un patrimonio di 1,35 trilioni di dollari. Quasi la metà del suo portafoglio globale era investito in asset alternativi come il private equity, secondo il suo sito web.
IL FONDO DI PARTNERSHIP TRA LA BANCA D’AFFARI USA E CIC
Il fondo in partnership con Goldman Sachs era uno dei numerosi cosiddetti “fondi bilaterali” che Cic ha creato con gruppi di investimento internazionali per concludere accordi nei loro paesi d’origine, contribuendo ad aumentare la propria esposizione alle società occidentali, spiega ancora il quotidiano.
Inoltre, Cic fa anche parte del “comitato consultivo dei partner limitati” del fondo, un termine utilizzato nel settore del private equity per un gruppo di investitori importanti in un fondo che può essere consultato per un consiglio, sebbene non lo facciano.
L’allora ceo della banca Lloyd Blankfein ha lanciato il Fondo di partenariato per la cooperazione industriale Cina-USA durante la visita di stato di Donald Trump a Pechino nel 2017, affermando che avrebbe aiutato ad affrontare le preoccupazioni di Washington riguardo ad uno squilibrio commerciale tra Stati Uniti e Cina investendo capitale cinese in società americane.
La banca aveva anche dichiarato che il Cic sarebbe stato un “investitore di riferimento” nel fondo e avrebbe svolto un ruolo attivo nell’aiutare le aziende acquistate a espandersi in Cina.
Allo stesso tempo, Goldman ha mantenuto un rapporto con Cic. L’ad David Solomon ha incontrato il vicepresidente esecutivo della CIC Qi Bin e il presidente Peng Chun a marzo, secondo una dichiarazione della Cic, riporta ancora il Ft.
L’ACQUISTO DELLA BRITANNICA LRQA
Nel 2021, Goldman ha utilizzato il fondo di partnership con Cic per contribuire a finanziare l’acquisto di Lrqa, l’unità di ispezioni e cyber del gruppo britannico di classificazione marittima Lloyd’s Register. Lrqa fornisce servizi di ispezione e certificazione. Opera, tra l’altro, nei settori aerospaziale, della difesa, dell’energia e della sanità. L’attività comprende il gruppo di sicurezza informatica Nettitude, che sul suo sito web afferma di essere un fornitore di servizi approvato dal governo britannico e di contribuire a “rafforzare le organizzazioni governative e di difesa in tutto il mondo”.
Il suo lavoro include l'”ethical hacking”, in cui il suo personale tenta di violare i sistemi dei clienti per valutarne le vulnerabilità.
Nell’operazione Lrqa e in altre, il fondo Goldman-Cic ha investito insieme a fondi privati separati che la banca gestisce. Questo significa, osserva Ft, che il coinvolgimento finanziario dello Stato cinese è relativamente ridotto.
LA POSIZIONE DI GOLDMAN SACHS SUL FONDO CINESE
Infine, Goldman ha dichiarato in una nota: “Il fondo di cooperazione è un fondo statunitense gestito da un manager statunitense ed è gestito in conformità con tutte le leggi e i regolamenti… Continua a investire in aziende statunitensi e globali, aiutandole ad aumentare le loro vendite nel mercato cinese”.