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BINANCE MASTERCARD

Mastercard dirà addio a Binance?

Con la Securities and exchange commission (Sec) intenta a fare le pulci a Binance, Mastercard sembra voler prendere le distanze dalla piattaforma di Zhao

Alle prese con notevoli problemi legali e accusata a più riprese di continuare a gestire una quantità significativa di trading in rubli, la piattaforma di Changpeng Zhao sta ormai stretta a Mastercard,  che ha annunciato l’intenzione di porre fine ai loro quattro programmi di carte di criptovalute in Argentina, Brasile, Colombia e Bahrein già a partire dal prossimo 22 settembre.

 

LA COLLABORAZIONE TRA MASTERCARD E BINANCE

Solo lo scorso 30 gennaio Binance aveva annunciato il lancio della Binance Card in Brasile. emessa da Dock, un istituto di pagamento regolamentato dal Banco Central do Brasil, la banca centrale brasiliana. Le sperimentazioni erano invece partite in Argentina ormai un anno fa.

Si trattava di una collaborazione di portata assai ingente che permetteva a chiunque avesse un portafogli di criptovalute sulla piattaforma con sede nelle Isole Cayman di utilizzare Bitcoin e altre monete virtuali per effettuare acquisti e prelievi ATM in valuta fiat, ovunque Mastercard sia accettata, ovvero nei circa 90 milioni di esercizi commerciali, fisici e virtuali, a livello globale e online.

I PROBLEMI DI BINANCE METTONO IN FUGA MASTERCARD?

Le autorità di regolamentazione statunitensi hanno citato in giudizio la borsa di criptovalute e il suo amministratore delegato Changpeng Zhao a giugno per aver presumibilmente gestito una “rete di inganni”. Binance ha dichiarato che si difenderà “vigorosamente”.

Secondo la Sec, Binance avrebbe violato le leggi federali sui prodotti finanziari: «blatant disregard of the federal securities laws», le parole usate dai funzionari dell’ente che vigila sugli scambi borsistici nel documento d’accusa presentato presso la corte distrettuale della Columbia. Insomma, non semplici e forse casuali violazioni, ma ha ravvisato un «palese disprezzo» delle norme federali a tutela degli investitori. Dominus dell’operazione sarebbe stato l’amministratore delegato: «Sosteniamo che Zhao e Binance conoscessero le regole ma hanno scelto consapevolmente di evaderle e mettere a rischio loro clienti e gli investitori», afferma la Sec.

Venendo al merito della questione, secondo Sec Binance avrebbe sollecitato gli investitori statunitensi a «comprare, vendere e scambiare» cripto asset securities attraverso piattaforme di scambio online non registrate e disponibili presso Binance.com e Binance.Us.

L’exchange avrebbe detto di aver operato controlli mai eseguiti circa i divieti per i cittadini Usa di fare trading sulla piattaforma .com e, soprattutto, mischiato “miliardi di dollari” di fondi dei clienti inviati segretamente a una società separata controllata dal fondatore e amministratore delegato della società, Changpeng Zhao. A seguito dei tanti scandali nel mondo cripto degli ultimi mesi, in Europa è stato da poco approvato il regolamento MiCa. In America, invece, alla via legislativa si preferisce al momento quella dei controlli demandati alla Sec, come dimostrano le accuse a Binance.

LA REPLICA E LA POSSIBILE STRATEGIA DI DIFESA

Se la Sec nel definire le condotte che avrebbe posto in essere Binance ha utilizzato parole insolitamente dure, la replica della società non si è fatta attendere ed è stata altrettanto veemente.

«La causa è infondata». Così Binance ha liquidato velocemente le argomentazioni dell’ente rubricandole a mere illazioni. E il gruppo ha fatto sapere di essere intenzionato a difendersi «vigorosamente». «Ogni accusa che gli asset degli utenti su Binance.Us sono stati messi a rischio è semplicemente sbagliata». Ma soprattutto i vertici sembrano puntare su un punto: Binance, «non può essere considerata una Borsa statunitense e», quindi, «il potere d’azione della Sec è limitato».

LE ACCUSE DI VIOLARE L’EMBARGO ALLA RUSSIA

Nelle ultime ore, inoltre, il Wall Street Journal ha scritto che la piattaforma asiatica, tramite una rete di intermediari, permette ai clienti di spostare i fondi depositati nelle banche russe oggetto di sanzioni facendoli confluire in conti Binance, così da continuare a operare anche col resto del mondo.

Non è la prima volta che viene ventilata tale tesi e spiegherebbe come mai l’isolamento imposto dalle sanzioni non si sia mai davvero attuato. La società smentisce ogni eventuale violazione: «Seguiamo le regole e attuiamo le sanzioni sulle persone, le aziende, le entità e i Paesi» puniti dalla comunità internazionale, afferma un portavoce di Binance.

CHE COSA HA DETTO MASTERCARD

Mastercard al momento tace e non fornisce spiegazioni di alcun tipo. Reuters riporta che l’account di assistenza clienti dell’exchange sul social X, ossia l’ex Twitter, ha dichiarato che la Binance Card “non sarà più disponibile per gli utenti dell’America Latina e del Medio Oriente”.

Il responsabile di Mastercard per le criptovalute e la blockchain, Raj Dhamodharan, aveva dichiarato a Reuters in aprile che l’azienda sta cercando altre partnership con le società di criptovalute. Ha rifiutato di commentare Binance nello specifico, ma ha detto che ogni programma di carte “passa attraverso una due diligence completa” e viene costantemente monitorato.

Il sito web di Mastercard elenca anche le partnership con gli exchange di criptovalute, tra cui Gemini. La decisione non avrà alcun impatto sugli altri programmi di carte di criptovalute di Mastercard, ha dichiarato il portavoce.

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