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Reddito di cittadinanza, ecco chi avrà l’Assegno unico per i figli

Che cosa ha detto Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps, su Assegno unico per i figli e Reddito di cittadinanza

 

L’Assegno unico e universale, come spiega l’Inps, è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.

L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli.

L’Assegno è definito unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 43.240 euro.

L’ASSEGNO UNICO CHE SOSTITUISCE IL REDDITO DI CITTADINANZA

L’Inps, l’Istituto di previdenza, al centro del dibattito politico negli scorsi giorni per la scelta di comunicare tramite un sms la perdita del Reddito di cittadinanza (Rdc) a circa 160 mila cittadini, “pagherà l’Assegno unico senza decurtazioni a chi perderà il Reddito di cittadinanza”. Ad affermarlo in un’intervista al Messaggero è Vincenzo Caridi, il direttore generale dell’Inps, il quale ha precisato che “fino a febbraio 2024 le somme saranno versate direttamente sulla carta del Reddito”.

A proposito degli importi, infatti, il quotidiano romano osserva che “i beneficiari del Reddito lo percepivano ‘ridotto’ in base a una scala di equivalenza” perché “una famiglia che riceve 700 euro di sussidio e ha tre figli, invece di 610 euro ha un assegno unico di 400”. Ora, invece, garantisce il dg dell’Istituto “avranno l’importo senza decurtazioni”. E da febbraio 2024, dovranno fare una nuova domanda.

QUANTE PERSONE PERCEPIVANO IL RDC

Oltre ai 160.000 nuclei familiari che hanno già ricevuto l’sms e a cui è stata pagata l’ultima rata delle sette mensilità a luglio, il messaggio verrà ancora inviato ad altri 30.000, che vedranno accreditarsi la settima e ultima rata in agosto.

“Ci aspettiamo – ha aggiunto Caridi – che altri complessivi 40mila possano perdere il Reddito di cittadinanza da settembre a dicembre. Una platea complessiva, quindi, di 230 mila nuclei. Ma è una cifra destinata a ridursi ancora per effetto di ulteriori prese in carico da parte dei Servizi sociali. Per gli altri – da settembre – si apre la possibilità di chiedere il nuovo Supporto per la formazione e il lavoro”.

DA RDC AD ASSEGNO DI INCLUSIONE PER I FRAGILI

Per quanto riguarda invece i nuclei cosiddetti ‘fragili’, che sono almeno 750mila, il dg dell’Inps ha spiegato che continueranno a percepire il Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre e che dal 1° gennaio 2024, questi stessi nuclei potranno avere l’Assegno di inclusione.

LE TRUFFE SULL’RDC

Rispetto alle truffe sul Reddito di cittadinanza, che continuano a emergere, Caridi ha assicurato che “l’Istituto ha fatto nel tempo tutti i controlli che è stato messo in grado di fare e sulla base di quanto previsto dall’originaria norma sul Rdc”.

“Quando nel 2022 sono stato nominato direttore generale – ha sottolineato – ho emanato una direttiva che si occupa solo di questi controlli, puntando soprattutto su quelli precedenti all’erogazione. Risultato: nel 2022 le domande respinte prima dell’erogazione sono salite a 524.623 ovvero 32.131 in più rispetto a quelle del 2019 e le prestazioni decadute – per effetto degli automatismi di controllo introdotti – sono state nel 2022 oltre 300mila a fronte di poco più di 66.000 del 2019”.

QUANDO PARTIRÀ E COME FUNZIONERÀ IL SISTEMA INFORMATIVO DI INCLUSIONE SOCIALE E LAVORATIVA

Infine, secondo quanto dichiarato dal direttore generale dell’Inps, il Sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa (Siisl), la piattaforma che dovrebbe incrociare domanda e offerta di lavoro per gli ex percettori del Reddito partirà il 1° settembre.

“L’Inps – ha spiegato – sta partecipando in prima linea alla realizzazione, in stretta collaborazione con il ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Oltre a mettere in collegamento le diverse piattaforme già utilizzate nelle interazioni tra ministero, Comuni, Regioni, Anpal e lo stesso Inps, consentirà ai diversi attori di operare in stretta sinergia e metterà a disposizione degli utenti una nuova piattaforma, completamente dedicata all’accompagnamento e al supporto nel percorso di attivazione, formazione e ricerca del lavoro. Su questo ci sforzeremo di operare sempre meglio: siamo impegnati nell’adeguamento dei sistemi informatici, per consentire al nuovo, articolato ma completo sistema, che integra politiche attive e passive, di funzionare opportunamente”.

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