Stop alle auto più inquinanti a Parigi. Dal 1 luglio non potranno più circolare per le strade della capitale tutte le auto, diesel e benzina, immatricolate prima del 1997. Il Piano per la mobilità sostenibile
Anche Parigi fa la sua parte per uno sviluppo reale della mobilità sostenibile. E lo fa imponendo il divieto di circolazione a furgoni e auto, diesel e benzina, immatricolati prima del 1997, a partire dal 1 luglio. La nuova stretta sul traffico prevede anche il divieto di circolazione delle due ruote a motore immatricolate prima del 1 giugno 1999. In pratica non potranno più circolare per le strade di Parigi il 10% dei veicoli che costituiscono l’attuale parco macchine. Chi trasgredirà dovrà pagare una multa di 35 euro, che diventerà, a partire dal 2017, di 68 euro per le automobili e di 135 euro per i camion.
Il divieto, che potrebbe incentivare l’acquisto di auto elettriche ad impatto zero (in termini di emissioni) e promuovere una mobilità sostenibile, rappresenta la fase due del piano anti-smog messo in piedi dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo. Lo scorso anno il Primo Cittadino, infatti, aveva vietato la circolazione di camion e pullman immatricolati prima di ottobre 2001. Una disputa, ora risolta, tra il sindaco di Parigi (ma non solo) e il ministro dell’Ambiente Ségolène Royal ha prolungato i tempi di attuazione della seconda fase. Le due autorità non sembravano esser d’accordo sul numero di certificati di qualità dell’aria da apporre sui parabrezza dei veicoli per consentire di identificare i mezzi autorizzati a circolare nelle ZTL delle città francesi. Mentre il sindaco di Parigi Anne Hidalgo promuoveva (e promuove) un passaggio graduale ad un parco auto meno inquinante (con 7 bollini che identificano le catogorie inquinanti), la Ministra dell’ambiente aveva deciso di suddividere i veicoli in sole 4 categorie (passando da 7 a 4 bollini).

Se fosse passata la proposta di Ségolène Royal, a partire dal 1 luglio di sarebbe dovuto fermare un numero triplicato di auto. Un numero troppo alto perchè il piano per la mobilità sostenibile del Sindaco di Parigi venisse attuato senza particolari problemi. L’accordo tra le due autorità prevede, ora, 6 bollini. Nella prima categoria rientrano i mezzi elettrici, mentre non hanno categoria ( e quindi bollino) tutti quelli immatricolati prima del 1997. Felici della risoluzione della disputa anche i Comuni di Grenoble, Bordeaux e Strasburgo, che sulla scia della capitale progettano di limitare l’accesso in centro in modo permanente o temporaneo ai veicoli più inquinanti.
Il piano anti-smog di Parigi non piace, secondo quanto riferito da Le Monde, all’ associazione 40 milioni di Automobilisti, che ha già lanciato una class action contro le nuove misure per promuovere una mobilità sostenibile.