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GROTTAGLIE

Leonardo, cosa succede nello stabilimento di Grottaglie dell’ex Finmeccanica

L'articolo di Chiara Rossi

Diversificare la produzione nel sito di Grottaglie di Leonardo.

È stato questo l’auspicio della Fiom Cgil per il sito industriale di Grottaglie, che appartiene alla divisione Aerostrutture di Leonardo e costruisce due sezioni della fusoliera in fibra di carbonio per il Boeing 787.

Dopo l’audizione alla Camera dell’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, il 15 luglio Fiom Cgil ha scritto infatti una lettera ai parlamentari e agli amministratori locali dell’area di Taranto ponendo il problema.

La crisi della pandemia e la minore domanda da parte del committente Boeing sinora sono stati gestiti a Grottaglie senza far ricorso alla cig, ma attraverso un piano di chiusure collettive. Questo è scattato da agosto 2020 e prevede che non si lavori — su base programmata — il venerdì e il lunedì.

E anche quest’anno Grottaglie, che coinvolge circa 1300 dipendenti diretti, starà fermo 6 mesi, di cui 2 tra luglio e agosto.

Nel frattempo, il 22 luglio Leonardo e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto un accordo che permette di utilizzare lo strumento del pre-pensionamento  nella Divisione Aerostrutture. Coinvolti fino a 500 dipendenti in possesso dei requisiti per il pensionamento.

Nella stessa occasione, l’azienda ha inoltre confermato la scelta di coinvolgere lo stabilimento di Grottaglie nel programma Eurodrone.

Tutti i dettagli sullo stabilimento di Grottaglie, in attesa del prossimo confronto tra Leonardo e sindacati il 22 settembre.

LA SITUAZIONE DELLA DIVISIONE AEROSTRUTTURE

L’ad di Leonardo non ha potuto fare a meno di riconoscere i problemi per la divisione Aerostrutture del gruppo nel corso dell’audizione alla Camera il 7 luglio.

“Abbiamo un’area problematica, le aerostrutture, che produce fusoliere per Boeing, Airbus e Atr. Oggi si vola molto meno e si producono meno aerei” ha ammesso Profumo. “Abbiamo vincoli contrattuali, un obbligo di mantenere una capacità produttiva soprattutto su Grottaglie. Nel 2019 produceva 14 fusoliere al mese per il 787, quest’anno la domanda è di 4,2 al mese. Mantenendo la capacità produttiva a 14 l’impatto è piuttosto significativo”. Il fatturato delle aerostrutture quest’anno “sarà il 45% rispetto al 2019. Oggi la divisione aerostrutture assorbe cassa per circa 350-milioni all’anno”.

A fronte dello scarico di lavoro che riguarda la divisione aerostrutture, Leonardo e sindacati hanno stipulato un’intesa che esclude la cassa integrazione per ricorrere, invece, a soluzioni alternative. Tra queste: utilizzo di ferie; ore messe a disposizione da lavoratori (anche quelli che non appartengono ad aerostrutture) ed azienda; formazione professionale col fondo “nuove competenze” e festività infrasettimanali non più monetizzate.

IL CALO DI LAVORO

“Il calo di lavoro riguarda tutta la divisione, ma è marcato per Grottaglie e a seguire Pomigliano” aveva spiegato a inizio mese all’Agi Davide Sperti, della Uilm.

Dal 9 luglio lo stabilimento tarantino ha cominciato a fermarsi per il piano di chiusura collettiva, già attuato nei mesi scorsi. Piano che culminerà ad agosto per riprendere poi col lavoro a settembre.

IL PIANO PRODUTTIVO DI LEONARDO A GROTTAGLIE

“Il dato che fotografa la crisi è che ora — prosegue Sperti — stiamo facendo solo 2 turni al giorno, mattina e pomeriggio, e che lo stabilimento viaggia con un passo di 10 turni settimanali contro i 15 che si facevano qualche tempo fa”.

Sul piano produttivo, poi, aggiunge a Sperti, “l’attività di Grottaglie si esplica nella costruzione di quattro coppie di fusoliera al mese per il Boeing 787. Eravamo tempo fa a 14 coppie al mese, poi siamo passati a 12, saremmo dovuti scendere, a fronte di una minore domanda del committente Boeing a 10 coppie mensili, invece la pandemia da un lato ha determinato lunghi periodi di inattività e dall’altro ci ha portato a produrre solo 4 coppie di fusoliera al mese”.

L’INTERVENTO DELL’EX FINMECCANICA

Come ha spiegato Michele Zanocco, segretario nazionale di Fim Cisl, a seguito dell’incontro con la divisione Aerostrutture di Leonardo: “Per ridurre il peso del vuoto lavoro, l’azienda ha comunicato la decisione di utilizzare il  “prepensionamento” mediante l’utilizzo della Legge Fornero, con uno scivolo sino a 7 anni e di favorire l’uscita utilizzando “Quota 100” per i lavoratori che ne maturassero i requisiti entro il mese di dicembre 2021. Queste due azioni porterebbero ad una riduzione in organico pari a circa 500 unità.

PER RIDURRE LE GIORNATE DI VUOTO DI LAVORO

“L’efficacia di questi strumenti — prosegue la nota di Fim Cisl — che saranno operativi già nel corso del 2021, consentirebbe di ridurre le giornate di vuoto lavoro a 106 giorni per Grottaglie, tra 47 e 99 giorni per Pomigliano in funzione delle aree, 22 giorni per Foggia e 47 giorni per Nola in parte dell’area di Fabbricazione”.

“Per far fronte al vuoto lavoro rimanente, l’azienda ha comunicato l’intenzione di utilizzare una serie di strumenti: ferie e permessi maturati nell’anno 2022 per 34 giorni, l’implementazione di ulteriori spostamenti infragruppo e l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria” ha precisato il sindacato.

AL VIA LA FASE DI AVVIO DELLO SVILUPPO DELL’EURODRONE

Infine, l’azienda guidata da Alessandro Profumo ha confermato per lo stabilimento di Grottaglie lo sviluppo dei materiali compositi per l’utilizzo in condizioni estreme in collaborazione con Solvay e la fase di avvio dello sviluppo dell’Eurodrone per il quale Leonardo interverrà per ingegneria e produzione del blocco alare.

Lo scorso 2 dicembre, nel corso dell’incontro con l’azienda, era spuntato infatti anche il progetto dell’Eurodrone tra le possibili commesse che andrebbero a interessare il sito tarantino.

Nel frattempo, la Commissione Ue ha finanziato il programma Eurodrone sviluppato da Germania, Spagna, Francia e Italia. La scorsa settimana a Roma l’Occar ha assegnato il contratto di sviluppo insieme a Airbus Defense & Space (società capofila che rappresenta Germania e Spagna). Presenti anche i principali partner industriali dell’Eurodrone: Leonardo per l’Italia e Dassault Aviation per la Francia.

COME AUSPICATO DAI SINDACATI

Leonardo sta procedendo quindi verso una diversificazione della produzione, proprio come auspicato dai sindacati.

“A Grottaglie — si legge nella missiva firmata Fiom — si deve diversificare la produzione, si devono produrre aerostrutture militari oltre che civili ed inserire altri partner commerciali, altrimenti le parole dell’ad troveranno terreno fertile in uno stabilimento fatto di monocommittenza e monoprogramma”.

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