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Porto di Ancona, che cosa si è incendiato all’ex Tubimar

Tutti i dettagli sull'incendio ella ex Tubimar, nel porto di Ancona

 

E’ scoppiato poco dopo mezzanotte, alle 0.35, il vasto incendio che ha interessato la zona centrale del porto di Ancona.

Le fiamme sono divampate dal deposito della ex Tubimar, alla Darsena Marche, che dal 2019 è diventato magazzino di vernici, solventi e vetroresina; questa mattina è ormai ridotto a un cumulo annerito di macerie.

Proprio questo magazzino sarebbe stato riconvertito in un Posto di Controllo frontaliero sanitario, con un progetto presentato nello scorso mese di luglio dall’Autorità di Sistema Portuale.

L’incendio si è propagato ad altri capannoni, sfiorando un deposito di metano e uno stabilimento per il congelamento del pesce, dove lavoravano alcuni addetti che sono riusciti a mettersi in salvo; sarebbe andata distrutta almeno una imbarcazione dell’armatrice Claudia Rossi.

Le fiamme hanno fatto esplodere alcune bombole, molto probabilmente di acetilene, che hanno scosso nella notte il centro di Ancona.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno chiesto rinforzi, arrivati dal presidio in aeroporto e da Pesaro e Macerata; 12 squadre hanno lavorato tutta la notte e già intorno alle 3 le fiamme erano state circoscritte.

La colonna di fumo si è allungata fino l’asse attrezzato, la strada che dal porto attraversa i vari quartieri di Ancona, fino a raggiungere il Conero: questa mattina si avverte l’odore acre fino ai comuni di Sirolo e Numana e Sirolo.

Dopo il vasto incendio di stanotte all’ex Tubimar al porto, il Comune ha “chiuso in via precauzionale tutte le scuole di ogni ordine e grado, le università, i parchi e gli impianti sportivi all’aperto, in attesa delle analisi e delle indicazioni delle autorità sanitarie, dell’Arpam e degli esiti dei sopralluoghi dei Vigili del fuoco”. L’alta e densa colonna di fumo è visibile anche da diversi chilometri di distanza e si sente un odore acre in città. “Si raccomanda – ribadisce il Comune – di tenere chiuse le finestre e di limitare gli spostamenti non necessari”.

“Questa mattina come Autorità portuale, accertata l’assenza di vittime e feriti, che è la cosa più importante, abbiamo contattato tutte le imprese concessionarie attive nei capannoni che l’Autorità ha riqualificato e messo a disposizione di attività logistiche e di cantieristica. La riunione con tutti in concessionari e le imprese che lavorano lì dentro e con il Comune, la Capitaneria di Porto, la polizia, i Vigili del Fuoco, Arpa Marche e autorità sanitarie ha voluto prioritariamente verificare la presenza di materiali tossici e pericolosi che non risultano essere presenti. Gli operatori ci dicono che non ci sono merci pericolose”. Lo apprende l’AdnKronos dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Sono comunque in corso, fa sapere l’Autorità, i monitoraggi dell’Arpa Marche, iniziati già questa notte con centraline in città e una centralina mobile. La riunione si è poi spostata alla centrale di crisi per decidere sulla qualità dell’aria e sull’eventualità di mantenere chiuse le scuole.

(articolo aggiornato alle ore 16)

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